Un anno fa c’era il sole e un’aria sottile.
Trepidazione: la consegna delle prime dosi di vaccino. La prima giornata, la vaccinazione dei primi cento.
Tutto da organizzare in fretta e furia: la ricezione, gli ultracongelatori a meno 80°C, le procedure, il pomeriggio inaugurale con tutti gli occhi puntati addosso, le minime cose pratiche, la preoccupazione di non aver fatto tutto, di rovinare quel bene preziosissimo.
E in più, essere parte di quei cento.
La consapevolezza di essere lì.
La speranza che servisse per finire tutto, presto.
Oggi c’è bruma nell’aria, una nebbiolina fitta.
La speranza sta lasciando spazio a un impasto di sensazioni negative: sfiducia, esaurimento, impotenza. Non sapere più cosa pensare.
Quando finirà, tutto questo?
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